Analisi Neurocognitiva
Studiamo i patterns di attenzione visiva e i tempi di reazione cognitiva per ottimizzare il posizionamento degli elementi nell'interfaccia. Questo processo richiede in media 3-4 settimane per progetto.
Dal 2018 ridefinizione gli standard del design digitale attraverso metodologie uniche che combinano ricerca comportamentale, psicologia cognitiva e tecnologie emergenti. La nostra missione è creare esperienze digitali che vanno oltre l'estetica.
Il nostro approccio si basa su sette anni di ricerca nel comportamento degli utenti digitali e l'applicazione di principi neuroscientifici al design delle interfacce.
Studiamo i patterns di attenzione visiva e i tempi di reazione cognitiva per ottimizzare il posizionamento degli elementi nell'interfaccia. Questo processo richiede in media 3-4 settimane per progetto.
Creiamo sistemi di design che si adattano automaticamente ai diversi profili cognitivi degli utenti, utilizzando algoritmi proprietari sviluppati internamente dal nostro team di ricerca.
Ogni soluzione viene testata con gruppi demografici specifici attraverso sessioni di osservazione diretta, eye-tracking e analisi dei micro-movimenti del mouse.
La nostra metodologia nasce dalla collaborazione con istituti di ricerca europei e dall'analisi di oltre 50.000 interazioni utente-interfaccia documentate tra il 2019 e il 2024. Questa base di dati ci permette di prevedere i comportamenti degli utenti con un'accuratezza dell'87%.
Nel corso del 2024 abbiamo sviluppato tre brevetti relativi all'ottimizzazione cognitiva delle interfacce digitali, attualmente in fase di valutazione presso l'Ufficio Europeo dei Brevetti.
I nostri design riducono il tempo di elaborazione mentale del 23% rispetto agli standard di settore
Gli elementi chiave vengono ricordati dal 67% degli utenti dopo 48 ore dall'interazione
Le nostre interfacce mantengono efficacia in 12 diversi contesti culturali europei
Riduzione del 31% dell'affaticamento mentale durante sessioni prolungate di utilizzo
Direttore Ricerca Cognitiva
"Ogni pixel ha un motivo neurofisiologico per esistere in quella precisa posizione. Non lasciamo nulla al caso quando si tratta di progettare l'esperienza cognitiva dell'utente."